LE AQUILE DELL'AUTONOMIA!




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Giovanni Di Stefano

Di Stefano (MPA): il Comitato Cittadino LE AQUILE DELL’AUTONOMIA al fianco dei precari



In questi giorni il comitato cittadino Palermitano LE AQUILE DELL’AUTONOMIA è stato al fianco dei precari della Scuola. “Abbiamo incontrato – dichiara Giovanni Di Stefano Segretario Nazionale Giovani MPA e Promotore del Comitato – i precari e ci siamo uniti a loro. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza affinché loro possano avere dei punti di riferimento seri e non opportunisti.
Non intendiamo – Afferma Danilo Nicolosi anch’ egli promotore del comitato – strumentalizzare la vicenda, infatti alla nostra presenza non sono susseguiti proclami o episodi plateali.”
Il rispetto – continua Di Stefano- è quello che deve essere alla base del rapporto con questa categoria di lavoratori. Le passerelle di politici in queste settimane, al presidio di via Praga, fanno realmente riflettere sulla poca umanità di una classe politica pronta, come un avvoltoio, a lanciarsi sulla preda. Scambiando gli uomini e le donne come semplici elettori, facendogli perdere la loro grande dignità che viene calpestata con un comportamento che rasenta l’immoralità. Il politico, prima di essere tale, dovrebbe ricordarsi che egli stesso è un essere umano”.

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Giovanni Di Stefano

Di Stefano (MPA): La Lega non offenda i precari della scuola.


La Padania, il quotidiano della Lega Nord, in un articolo a firma di Marcello Ricci definisce i docenti precari dei "disadattati sociali" e degli “ignoranti”. Un articolo assurdo che non solo offende una categoria intellettuale quale quella dei docenti definendola “pseudointellettuali” ma che cade in una profonda contraddizione. Infatti nell’articolo si legge: “ questi 'ignoranti' sono stati graziati da 'ridicoli corsi abilitanti'! ”. “ Il giornalista – afferma Giovanni Di Stefano Segretario Nazionale dei Giovani MPA - non ricorda evidentemente che l'ultimo corso abilitante è stato promosso dalla Moratti con la firma della Lega”. “Io – Continua Di Stefano - mi schiero apertamente dalla parte di questi "disadattati sociali", come li chiamano loro, che nella maggior parte dei casi si trova al nord, una categoria lavorativa che svolge dignitosamente e con tanti sacrifici, un mestiere che i loro corregionali non vogliono fare.
Leggendo questo articolo sono stato Folgorato sulla via di Damasco, rendendomi conto che in questi anni non ho capito nulla della vita. In effetti sono proprio i docenti precari gli ignoranti e i disadattati sociali. E pensare che fino a prima della lettura pensavo che gli ignoranti fossero i pluri ripetenti della scuola . . . che sciocco! Quelli non sono ignoranti ma aspiranti componenti degli osservatori dell’ Expo di Milano!
Chissà, magari in futuro per chi dalla terronia si reca al nord per insegnare ci sarà da superare un meraviglioso esame in dialetto..evviva l'Europa, evviva l'Italia delle libertà! ”

Giovanni Di Stefano – Segretario Nazionale Giovani MPA

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Giovanni Di Stefano

Danilo Nicolosi (MPA) intervistato da MediaNews - LE AQUILE DELL'AUTONOMIA


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Giovanni Di Stefano

MediaNews - DI STEFANO (MPA): Intervista su Diego Cammarata e sui fenomeni razzisti in Italia


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Giovanni Di Stefano

Di Stefano (MPA): Gruppo su Facebook indegno.


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Giovanni Di Stefano

Giornale Di Sicilia 30.08.2009


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Le Aquile Dell'Autonomia

Di Stefano (MPA): Gruppo su Facebook indegno. Vendere la Sicilia?? La nostra storia e la nostra cultura non si toccano.

E’ il dilagarsi di un sentimento anti - sicilianista e nettamente offensivo nei confronti di un popolo con radici,cultura e storia che si perde nella notte dei tempi. Dopo le ripetute tirate d’orecchio che ho personalmente fatto, nelle settimane passate, a chi degli strumenti sociali-comunicativi, quali facebook e youtube, ne ha fatto un palcoscenico per dar sfogo ai suoi sentimenti razzisti e anti meridionali, oggi l’ennesima denigrante azione da parte di due utenti che hanno dato vita a un gruppo denominato “VENDIAMO LA SICILIA!” . Un gruppo che oltre a prendere in giro la storia Siciliana, nelle sue note di descrizione, descrive la nostra Terra quale peso per tutta l’Italia intera. Fino a qui si potrebbe additare quale azione di una goliardica maratona razzista e anti sicilianista da parte degli autori, ma quello che sconvolge è l’inevitabile conseguenza a questa trovata, ovvero i commenti da parte dei coloro che si sono uniti a questa chat room che scrivono: “non serve a niente una regione piena di terroni” “tornatevene dai vostri fratelli africani” “siciliani buoni solo per i cannoli, andatevene ma lasciateci questi.”. Insomma una serie di sproloqui che determinano e fanno presagire un brutto trend, quello dell’intolleranza. Fino a quando le azioni sono da intestare a qualche stupido estremista razzista anti meridionale, non possiamo far altro che lasciarlo nella sua stupidità. Quando invece le azioni vengono poste in essere da rappresentanti delle istituzioni dobbiamo preoccuparci, perché il risultato è proprio questo: una esaltazione di alcuni errati principi e un istigazione a compiere tali turpi azioni conseguenti un sistema emulativo che non può che preoccuparci. Ovviamente ho personalmente segnalato il gruppo ai moderatori del social network, ma l’angoscia e l’indignazione resta pensando a quanto si è combattuto e quanto sangue è stato sparso per sancire dei diritti fondamentali e inviolabili dell’uomo, stessi principi oggi minacciati. Nel silenzio delle Istituzioni resto profondamente amareggiato e sbigottito.

Giovanni Di Stefano – Segretario Nazionale Giovani MPA


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Giovanni Di Stefano

Generazione e Società:Tra il Fragile e il Decadente.

Ogni giorno ci si presenta davanti a gli occhi una realtà malata, una società forviata dai modelli comportamentali poco edificanti dei tronisti di turno. Abbiamo tutti delle responsabilità, anche chi non partecipa a questa distruzione intellettuale, abbiamo la responsabilità di dare l’alternativa a tutto questo. Certo sarebbe facile dire un semplice “ ma che mi importa”,però quando si ha la sensazione che qualcosa da troppo tempo non sta andando bene non importarsene non diviene più una scelta di comodo a una scontata rassegnazione. Serve una generazione sveglia e che decida di non subire, serve una grande riscoperta dei valori, i valori veri non quelli da soap che vengono dissertati con maestria dai tanti omuncoli da avanspettacolo. Ma la società non è malata solo per questo aspetto, mancano tanti servizi per le nuove generazioni. I servizi essenziali, per l’amor di Dio, non mancano . . . mancano invece i servizi per lo sviluppo e la formazione. L’Università in primis, qui in Sicilia sarebbe bello scoprire come ma noi studenti ci rendiamo conto che tanti colleghi vanno in altri Atenei e invece i Baroni sostengono che gli studenti iniziano e concludono il loro ciclo universitario senza trasferimenti. Sarebbe bello scoprire come mai in una città come Palermo non esistono in pratica spot gratuiti per la connessione ad internet senza fili.. e poi saremmo “La Città Più Cool”?? Beh! Sarebbe bello scoprire come mai a Bruxelles sanno esattamente a che ora passa un autobus e qui invece sappiamo certamente che non passerà! Questi sono esempi sciocchi presi a caso di una società che pretende un miglioramento. Il miglioramento possiamo attuarlo divenendo uno stimolo per i nostri coetanei e anche per chi più grande di noi si dovrebbe trovare nella posizione del fare e non del guardare. Iniziamo a parlare di progettualità realizzando grandi iniziative. Serve quindi la partecipazione di tutti i giovani alla grande maratona, metaforica, del cambiamento. Insieme possiamo farcela!.

Giovanni Di Stefano

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Giovanni Di Stefano

LA CITTA' DI PALERMO SONNECCHIA E IL SINDACO VELEGGIA!! - Danilo Nicolosi


E già..il nostro sindaco con i suoi dentoni bene in vista ha deciso che era ora di andare in vacanza Del resto..dopo tanto lavoro e sudate carte non spetterebbe anche a lui il meritato riposo? Ed è così, che dopo avere trasformato la città di Palermo in una mega discarica ambulante(a proposito..un turista, tra le vie della città, mi chiedeva l'altro giorno che differenza c'era tra la discarica di Bello Lampo e la via Lanza di Scalea..) ha deciso di prendere la sua bella barchetta(ancorata, tranne quelle poche volte che non è in vacanza, nel bel porto turistico di Villa Igiea) e farsi un girettino per le coste sicule..Chissà dove andra! ma soprattutto tornerà? si chiedono i più maligni..Qualcuno è arrivato persino a sperare di vedere il signor sindaco rapito dai pirati somali..o affondare nel bel mezzo di un oceano...Ma perchè tanta malignità?? In fondo parliamo sempre del sindaco più cool d'Italia, della città più cool d'Italia..Peccato solamente che gli uffici comunali siano leggeremente sommersi di debiti e di cartacce da pagare..Magari i fondi straordinari, che gli servirono a suo tempo per pagarsi la campagna elettorale, potevano servirgli per risanare qualche debituccio..Non credete?? Ma il nostro sindaco, abituato con quei suoi dentoni spiegati, a pensare sempre in grande, aveva previsto un futuro roseo per questa città..Anzi ,in realtà lo prevede, lo crede ancora.."I conti sono apposto..siamo tra le città meno indebitate d'italia" ha affermato di recente..Già..adesso ci pensa Zio Silvio a pagare i debiti della città di Palermo..o forse ci penseremo noi cittadini!! Chissà..!! Intanto, quei pochi soldi che il comune possiede, il signor sindaco li utilizza per le avveniristiche piste ciclabili, che ci invidiano in tutto il mondo(peccato solo manchino i ciclisti..o meglio i ciclisti ci sono in tutti i punti della città tranne che nelle piste ciclabili! e già..nelle piste ciclabili trovi solo macchine!!) o per costruire,come ha fatto lo scorso Capodanno, la bella casetta di Babbo Natale(solamente un centinaio di migliiaia di euro spesi..alla faccia dei poveri!!) onde poi farla sequestrare qualche giorno dopo..Beh..al signor sindaco le cose scontate non piacciono..Gli piacciono i thriller..decisamente!!
Poi, preso da una sorta di invidia per il nostro presidente della regione, realizza anche lui che è il caso di mandare tutti a casa e di rifare la giunta.
E adesso che i palermitani tornano a lavorare, lui, dopo aver sudato tanto per formare questa giunta(forse in questo mese di giunta ha lavorato più degli ultimi quattro anni di sindaco!) decide che è ora di andare in vacanza..! Ma perchè - anche i più piccini si chiedono - il nostro sindaco è mai tornato dalle vacanze??

Danilo Nicolosi
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Le Aquile Dell'Autonomia

ItaliaInformazioni | Di Stefano (Mpa):

ItaliaInformazioni | Di Stefano (Mpa): "Intollerabili esternazioni razziste del vicesindaco di Treviso, Gentilini"
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Le Aquile Dell'Autonomia

Giovanni Di Stefano (MPA): Continuano le esternazioni di intolleranza da parte di Gentilini dai bambini zingari agli omosessuali.

Credo fortemente che lo spettacolo a cui stiamo assistendo da troppo tempo debba finire, non è concepibile in una Nazione Democratica la presenza di soggetti dentro le istituzioni che osannano e incitano al razzismo e alle azioni più becere che fanno tornare alla mente i periodi del nazismo allo stato puro.
Da troppo tempo assisto personalmente agli sfoghi razzisti del ex Sindaco oggi vice Sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, on line troviamo a nostra disposizione video dove parla di una sua rivoluzione dove dice testuali parole: “voglio eliminare i bambini degli zingari”, oppure voleva far "vestire gli extracomunitari da leprotti" per sparargli addosso o l'invito a "mandare e pregare e pisciare i musulmani nel deserto".
Ho assistito per troppo tempo a questi sproloqui e incitamenti all’intolleranza, ma oggi vedendo l’ultimo video dove afferma che ordinerà alla sua comandante di fare pulizia etnica degli omosessuali è il massimo.
Dove arriveremo?? Bisogna fermare questo meccanismo che si è innescato altrimenti in ben poco tempo sentiremo parlare e proporre nuovamente l’istituzione di campi di concentramento per Terroni e magari pene corporali per chi viene beccato impunemente a parlare con accento Siculo.
Credo che il Governo debba intervenire e fermare un uomo che rappresenta un comune e che non fa altro che cercare di instillare nelle menti un sentimento di razzismo e xenofobia assurdo e inaccettabile nonché insostenibile.
Profondamente disgustato e, consentitemelo, incazzato pretendo un intervento da parte delle istituzioni.

Giovanni Di Stefano – Segretario Nazionale Giovani MPA
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Giovanni Di Stefano

L'ITALIA IL PAESE DEI PARADOSSI

Noi italiani viviamo purtroppo in uno stato dove i delinquenti diventano eroi e gli eroi delinquenti.Questa la nazione del paradosso.E' così che si dedicano piazze a chi stava cercando di colpire non certo per gioco chi - bisogna pure ammettere anche a onor del vero - era stato messo forse colpevolmente allo sbaraglio da una struttura carente sotto ogni punto di vista.Molte teste grosse sono saltate,ricordo benissimo,all'indomani del G8 di Genova.E' così che nella facoltà di Lettere di Palermo, in una stuttura pubblica, dove ogni giorno si veicola cultura, si permette di creare un box "Giuliani".Perchè se è vero che il Placanica, uccidendo un povero cristo,che confusamete sapeva di essere no global,non ha certo risolto il problema.Così come Giuliani non era uno stinco di santo, e in ogni caso non era incosciente quando ha deciso di lanciare un estintore a quell'altro povero cristo del Placanica.In tutti questi ragionamenti ciò che è emerge è la mancanza di cultura,la mancanza di un codice etico efficace che ti permetta di capire che non è scagliandoti contro un agente solo e impaurito che dimostri di essere forte.Ciò che è emerge è la mancanza di uno stato forte e sicuro.Infine,mi verrebbe da dire "Homus lupus", ma soprattutto l'uomo, quando è in gruppo, pensa di essere onnipotente, diventa meschino e codardo.Forse,lagente stesso, avrebbe potuto reagire diversamente, ma la sua azione certamente istintiva è una reazione ad un'offesa,ad un attacco subito in quel momento.E di certo queste azioni non si possono prevedere,anche se questo - è giusto dirlo - non ti dà il benestare per sparare ad una persona(nessuno ha il diritto di uccidere un altro essere umano).Piuttosto,l'aver reso un uomo come Giuliani, che è essenzialmente un delinquente(perchè,uno che distrugge volontariamente e che si getta armato contro un poliziotto di certo non è un messia) quasi un martire, un eroe per una certa politica estremista di sinistra è qualcosa di cui la società civile dovrebbe prendere atto.A volte mi illudo di vivere in un paese democratico, o comunque occidentale.Forse è solo un'illusione.Instillare nella mente dei giovani il valore eroico di un gesto distruttore e inneggiante alla violenza come quello commnesso da Giuliani è la prova che questo paese sta andando a rotoli sotto ogni punta di vista.Sulla indennità di 40.000 che la famiglia del Giuliani dovrebbe percepire dallo stato italiano, non mi pronuncio più di tanto,ma mi sembra anche questo - permettemi di dirlo - confinante con il ridicolo. Insomma, per concludere, diceva Cesare Pavese: "Ogni guerra è una guerrra civile"..e quando uccidi un tuo simile, che sia della tua stessa città, nazione o continente è sempre un essere umano.Non bisogna per forza essere conterranei o uccidere 1000 uomini piuttosto che uno per fare una guerra civile. Ogni guerra è civile, perchè ne va l'uomo in quanto essere umano.Questa l'unica e amara certezza.

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danilo nicolosi

Danilo Nicolosi intervistato da MediaNews



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I giovani del MpA prendono le distanze dalla Lega






Dopo aver visto sul popolare social network Facebook, una applicazione denominata "rimbalza il clanestino" (nella foto), i giovani autonomisti siciliani ha deciso di troncare ogni rapporto con i "cugini" padani.

E’ indignazione il termine che descrive lo stato d’animo che è presente in noi in questo momento avendo assistito a una caduta di stile insostenibile da parte di alcuni leghisti, compreso il sapiente figlio di Umberto Bossi, che hanno divulgato un gioco on line "Rimbalza il clandestino", ossia un'applicazione sviluppata all'inizio di questa estate e disponibile sulla pagina ufficiale su Facebook della Lega Nord che ha quale scopo quello di far sparire con un clic le barche con gli immigrati a bordo.

"L’Idea in questione - si legge in una nota dle segretario nazionale del MpA - non soltanto è inaccettabile dal punto di vista ideologico e morale ma alimenta nelle menti di costoro il principio che il clandestino non è un uomo ma un target di un video gioco di cattivo gusto. Un gioco che non è semplicemente diseducativo e istigativo alla violenza ma che calpesta principi quale l’uguaglianza e la solidarietà presenti nella “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” e dalla “Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. Il cattivo gusto è maggiore se si pensa che pochi giorni addietro nello stretto di Sicilia decine di disperati hanno perso per l’ennesima volta la vita".

"Questa azione è da condannare perché insieme alle canzoncine sfottenti nei confronti dei napoletani e dei meridionali da parte di un loro eurodeputato alimenta sentimenti di razzismo e xenofobia che in una Repubblica democratica non dovrebbero assolutamente esistere. Restare inermi ad assistere a queste azioni che di goliardico non hanno nulla significa essere loro complici. In quanto Segretario Nazionale dei Giovani dell’MPA mi sento di esprimere solidarietà ai poveri cristi che nel tentativo di stare un po’ meglio muoiono in quei viaggi della speranza. Chiedendo scusa come Italiano al popolo degli immigrati che sta assistendo a tutto questo, invito i giovani come me a riflettere e non prendere come esempio tali giochi che rasentano la più bassa delle stupidità", conclude Giovanni Di Stefano segretario nazionale dei giovani autonomisti.

Fonte: InfoAgrigento.it


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Le Aquile Dell'Autonomia

Questo è il vergognoso video di Gentilini, ex sindaco di Treviso.



Scovato su youtube.com da Danilo Nicolosi.
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Le Aquile Dell'Autonomia

Giovanni Di Stefano (MPA): Profonda indignazione nei confronti di alcuni Leghisti

E’ indignazione il termine che descrive lo stato d’animo che è presente in noi in questo momento avendo assistito a una caduta di stile insostenibile da parte di alcuni leghisti, compreso il sapiente figlio di Umberto Bossi, che hanno divulgato un gioco on line "Rimbalza il clandestino", ossia un'applicazione sviluppata all'inizio di questa estate e disponibile sulla pagina ufficiale su Facebook della Lega Nord che ha quale scopo quello di far sparire con un clic le barche con gli immigrati a bordo. L’Idea in questione non soltanto è inaccettabile dal punto di vista ideologico e morale ma alimenta nelle menti di costoro il principio che il clandestino non è un uomo ma un target di un video gioco di cattivo gusto.

Un gioco che non è semplicemente diseducativo e istigativo alla violenza ma che calpesta principi quale l’uguaglianza e la solidarietà presenti nella “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” e dalla “Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. Il cattivo gusto è maggiore se si pensa che pochi giorni addietro nello stretto di Sicilia decine di disperati hanno perso per l’ennesima volta la vita.

Questa azione è da condannare perché insieme alle canzoncine sfottenti nei confronti dei napoletani e dei meridionali da parte di un loro eurodeputato alimenta sentimenti di razzismo e xenofobia che in una Repubblica democratica non dovrebbero assolutamente esistere.

Restare inermi ad assistere a queste azioni che di goliardico non hanno nulla significa essere loro complici. In quanto Segretario Nazionale dei Giovani dell’MPA mi sento di esprimere solidarietà ai poveri cristi che nel tentativo di stare un po’ meglio muoiono in quei viaggi della speranza.

Chiedendo scusa come Italiano al popolo degli immigrati che sta assistendo a tutto questo, invito i giovani come me a riflettere e non prendere come esempio tali giochi che rasentano la più bassa delle stupidità.

Giovanni Di Stefano – Segretario Nazionale Giovani MPA

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Giovanni Di Stefano intervistato da L'Espresso


Mezzogiorno di fuoco



di Roberto Di Caro

Le truppe di Lombardo. I ribelli Pdl di Miccichè. Pure una sponda nel Pd. Il partito del Sud si prepara al debutto. Per sfidare l'esecutivo

Al Nord riuscì a Umberto Bossi in anni convulsi, coi partiti distratti prima dagli affari e poi da Tangentopoli. Al Sud riuscì all'autonomismo di Silvio Milazzo, Dc all'opposizione e governo siciliano con maggioranza dal Pci al Msi per un anno e mezzo fino al febbraio '60. «Sì, Milazzo fece a pezzi i partiti tradizionali. Che alla fine si vendicarono. Prima o poi lo faranno anche con me. Già stanno arrivando alla magistratura tonnellate di carta, delibere e quant'altro, del periodo in cui ero presidente alla Provincia di Catania: qualche fotocopiatore folle si sta dando un gran da fare», fa il sornione Raffaele Lombardo nel suo ufficio a Palazzo d'Orleans quando ormai è l'una di notte, con tre persone in attesa di udienza e le commesse che ospitali preparano caffé al ginseng. Come il presidente della Regione Siciliana e fondatore dell'Mpa, anche Bossi, ai tempi, parlava con i giornalisti a notte fonda. «Non siamo opposti alla Lega. Certo, se il loro federalismo è l'egoismo fiscale di Lombardia e Veneto che vogliono tenersi tutti i soldi, finiranno per spaccare l'Italia, che io voglio invece realmente unificata, come non è stata nei 150 anni dopo l'unità. Ma, come al Nord ha fatto la Lega, guadagnando la fiducia dei delusi, il Partito del Sud riuscirà a cambiare la politica del governo».

Realtà o chimera, strumento di riscatto o arma di ricatto, con questo partito in gestazione i conti si ritrovano già ora a doverli fare tutti. Nel Pdl, i "lealisti" di Schifani e Alfano contro i "ribelli" di Gianfranco Miccichè. Nell'Udc cacciata dal governo regionale, i cuffariani imbufaliti per la sforbiciata al loro sistema di potere nella sanità contro chi ricucirebbe in cambio di qualche poltrona. Nel Pd, i candidati alla segreteria regionale appoggiati (i maligni dicono "designati") da Roma contro il Giuseppe Lumìa alfiere di un Partito democratico siciliano del tutto autonomo e federato con quello nazionale: in nome di «una discontinuità assoluta con un partito burocratizzato, scontato, passivo, che ci ingabbia nelle sue scelte nazionali», di un autonomismo «non piagnone», di un'antimafia «con qualche celebrazione in meno ma che non fa sconti a nessuno, neanche dentro lo stesso Pd». Un bel terremoto, di quelli cui Lombardo sta abituando gli elettori. «Fa di testa sua, e questo ai siciliani piace, questione d'orgoglio. Le nostre rilevazioni lo danno in crescita », spiega Pietro Vento, direttore dell'Istituto Demopolis che ha effettuato l'indagine illustrata qui sotto. Il bacino elettorale c'è eccome, per un partito «che resti autonomo e dialoghi con le diverse parti a difesa degli interessi del territorio»: a cominciare dal 41per cento di elettori Pdl nel 2008 che un anno dopo si sono astenuti alle europee, 580 mila voti ai quali aggiungere gli sfiduciati e delusi Pd. Difficile che, come con disarmante sincerità ha dichiarato Berlusconi il giorno della cena romana con i ribelli al ristorante Capricci di Sicilia (pagata da Miccichè), tutto finisca nel teatrino di un'opera dei pupi in cui il paladino Gianfranco brandisce la spada e il buon re Silvio lo placa sbloccando finalmente i 4 miliardi dei fondi Fas spettanti alla Sicilia. Tempo un mese e saranno daccapo.

Messi sul piatto Banca del Sud, Piano Marshall e nuova Cassa per il Mezzogiorno, quando a settembre si dovrà discutere il "piano organico per il Sud", ammesso che i soldi arrivino, chi li gestirà, i siciliani o la "cabina di regìa" del ministro dell'Economia Giulio Tremonti? E come si regolerà il premier con la carica di coordinatore Pdl siciliano, promessa a pranzo ai lealisti, che la detengono con Giuseppe Castiglione, e a cena ai ribelli, che la rivendicano? S'inventerà un litigioso triumvirato, terzo il Domenico Nanìa co-coordinatore in rappresentanza dell'area ex An? Altra cena, altra pezza?

Nell'ambiguità dei giochi a soluzione aperta, «il Partito del Sud è rimandato a settembre, deve studiare ancora un po'», dice Giulia Adamo la preside (questo faceva prima di diventare per otto anni presidente della Provincia di Trapani), deputato all'Ars, l'Assemblea regionale, donna di punta dei ribelli di Miccichè. Azzarda che «la nostra temporanea coincidenza di obiettivi con Lombardo potrebbe diventare un'alleanza», e ce l'ha a morte con il gruppo Schifani- Alfano: «Contro Lombardo hanno sostenuto la vergognosa bugia secondo cui quei 4 miliardi la Sicilia li avrebbe usati per la spesa corrente anziché per investire in infrastrutture e sviluppo. E Alfano ha ignorato l'emendamento preparato da me e Pippo Fallica per destinare alla Sicilia i soldi sequestrati alla mafia. Se non cambia, è una scialiano come lui!». Rimandato a settembre? «Ma il Partito del Sud c'è già: siamo noi!», dice Eleonora Lo Curto, l'altra preside (lo era prima di fare un anno il parlamentare europeo, movimento Nuova Sicilia in prestito a Forza Italia), instancabile pasionaria come la definisce Lombardo, una dei tre siciliani nell'esecutivo nazionale Mpa. «Non abbiamo alcuna alleanza ideologica con Berlusconi», spiega: «L'intesa nasceva da un patto per rilanciare il Sud, e questo governo non è stato amico del Sud. Politicamente laici, siamo pronti ad allargare a centrodestra come a centrosinistra per il risanamento e il buon governo, come alcune convergenze locali già dimostrano ».

A dirla tutta, non è che c'è in giro tutto questo brulicare di sedi dell'Mpa zeppe di gente che dibatte i destini dell'isola e del Mezzogiorno... «Scherza?», replica Giovanni Di Stefano, segretario nazionale dei giovani Mpa, laurendo in Giurisprudenza, 25 anni e già unico rappresentante della Regione siciliana nella Consulta per il Mezzogiorno del Cnel: «Sui fondi Fas abbiamo montato gazebo nelle piazze di mezza Sicilia», slogan "Finemula con sta Fas-sa", cioè farsa, manifesto con la Banda Bassotti che si ruba i fondi, tipo la leghista gallina dalle uova d'oro spennata da Roma. «Gazebo ovunque anche a fine agosto, poi una scuola itinerante di formazione politica, per militanti, universitari e, naturalmente, giovani amministratori: che la gavetta a questo serve. Il nostro futuro in politica attiva lo immaginiamo nelle istituzioni». Va bene, l'Mpa c'è e crescerà. Quanto al Partito del Sud, la politica sarà pure diventata liquida come il lavoro e l'amore, ma un paio di punti fermi li dovranno pur mettere. Miccichè prima della cena romana aveva pronto il simbolo (Sud a caratteri cubitali e la scritta "è partito") e i colori (azzurrino e ciclamino, «quelli che vanno ora di moda a Parigi»). Miccichè dopo la cena spiega invece che «era uno strumento e non l'obiettivo, continuerò a parlarne e a usare il simbolo, penso a una Fondazione»: ci può stare da una lista elettorale a un centro studi sui Beati Paoli e la baronessa di Carini.

Forse Lombardo ha le idee più chiare? «Il Partito del Sud sta librandosi a mezz'aria. Ma sarebbe stata una nascita troppo precipitosa, come la gatta che fa i gattini ciechi. Le idee devono sedimentare». Ecco cos'ha in mente: «Forze già organizzate diano luogo a una costituente, si rediga un manifesto per il Sud, si aggreghino le persone, si susciti l'entusiasmo. Poi, se come credo attecchirà, si punti su una classe dirigente nuova, vergine, giovani intraprendenti che cominciano ora a cimentarsi negli enti locali, disposti a scendere in piazza». Siccome dovranno essere pronti per le amministrative di primavera 2010, e come esordio devono raggiungere «almeno il 5-6 per cento nazionale e il 10 nel Mezzogiorno», non c'è tanto da tergiversare. Giura Lombardo che non sarà lui a dire a Micciché "o dentro o fuori"; ma «Gianfranco nel giro di un mese una decisione la dovrà prendere, magari uscire dal Pdl, chissà». Turbolenta è anche l'area di Fabio Granata ex An e Dore Misuraca ex Fi, che annunciano la nascita di un gruppo autonomista nel Pdl: mimano l'Mpa per non caderci dentro. In attesa che gli altri arrivino («Noi siamo disponibili, siamo uno dei contraenti, io posso dare una mano, ma non aspiro a diventarne il leader»), Lombardo ha fatto un passo indietro nell'Mpa, affidando la gestione a un esecutivo di dieci persone, ma ha commissariato il partito in Puglia, Campania, Basilicata e Calabria: «Per sottrarlo al rischio di una involuzione padronale, coi leader locali a comandare a discrezione. Così si riaprono i giochi». Tattica Mao Zedong, scompaginare, sparare sul quartier generale: perché non giocarla in casa propria, se funziona così bene in casa d'altri? Su questo, dubbi non ce ne sono. Come Bossi costrinse tutte le forze politiche a rincorrere la Lega sulla strada sdrucciolevole del federalismo, così Lombardo ha riportato in auge un autonomismo siciliano e meridionalista che come un mulinello sta facendo girare in tondo e inghiottendo tutti gli altri. «Nel Pd considerano la Sicilia periferia politica, decidono in modo romanocentrico, mai visto niente del genere neppure nel Pci del centralismo democratico!», attacca Pino Apprendi, deputato regionale Pd. Alleanze col Partito del Sud? «Se ci fosse un programma, le intese si fanno per vincere ». Senza peli sulla lingua Bruno Marziano, anche lui all'Ars, storia Pci e Cgil, per due mandati presidente della Provincia di Siracusa: «Molti nel Pd sentono il canto delle sirene di Lombardo: la fuga potrebbe diventare irrefrenabile. Dopo la riforma della sanità col nostro appoggio, quelle di acqua e rifiuti e della formazione professionale destrutturerebbero il centrodestra, se gli riuscirà di attuarle. Si aprirebbe seriamente per noi la discussione sulla politica delle alleanze». Anche con Miccichè? E con il suo mentore Marcello Dell'Utri? Inequivoca la risposta: «In politica, meglio male accompagnati che soli».
(06 agosto 2009)
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I Fondi Fas e le bugie del Cavaliere - Danilo Nicolosi

I Fondi Fas non sono un regalo di Berlusconi per la Sicilia. Ci spettano di diritto. Si tratta di fondi straordinari già stati stanziati nel 2007 proprio per le aree sottosviluppate del paese, e dovevano già essere erogati circa 8 mesi fa. Ma con i soldi del Sud, sotto la minaccia leghista, il Cavaliere preferì finanziare l'utilissima Expo di Milano e utilizzarli per il pagamento delle multe comminate agli imprenditori caseari del nord che avevano trasgredito le regole della U.E. Questa la verità. I media italiani, che fra le altre cose, per la gran parte sono controllati da Berlusconi, hanno fatto apparire lo sblocco dei Fondi Fas come una sorta di nuovo terremoto dell'Abbruzzo, come una spesa straordinaria, ingentissima, come uno sforzo sovraumano da parte del governo nazionale,(quasi li avesse usciti di tasca propria il Berlusca!), attribuiibilie solamente alla grande generosità del Cavaliere.Siamo davvero commossi!! Ma c'è di più. Come mai tutta questa fretta di erogare questi fondi straordinari destinati al Sud proprio alla Sicilia?? La giustificazione del ministro Scajola è che la Sicilia è stata la regione che ha presentato prima di tutti la gran parte dei progetti per attingere agli stessi. Ma è un caso che questi fondi vengano sbloccati in Sicilia proprio all'indomani della crisi interna al partito, della spaccatura del Pdl, del flop delle europee e della minaccia di un parito del sud?? A noi pare piuttosto verosimilmente, che per zittire tutti, il Berlusca come è solito fare, abbia abilmente deciso che era ora di compare il Sud, di comprare i voti della Sicilia. Perchè il Pdl non vuol certo perdere la sua roccaforte e ha bisogno come il poppante ha bisogno del latte della madre, dei voti siciliani. Non ci sono elezioni in vista, ma il risultato è sempre quello: La Sicilia come laboratorio da sfruttare, come mega spot elettorale per dare l'immagine all'Italia di un Pdl forte e di un governo nazionale crocerrossino, quasi da Libro Cuore nei confronti del Sud. Ma noi italiani, noi siciliani in particolar modo, riusciamo ancora a credere alle favole??

Danilo Nicolosi

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La Questione Meridionale - Danilo Nicolosi

Il presidente del Senato, Renato Schifani, che evidentemente dimentica di essere siciliano, afferma sulla Questione Merdionale: "Il sud ha le sue responsabilità storiche" Ma mi vorrebbe dire l'On Schifani quali sono queste responsabilità storiche di fronte ai soprusi e alle rapine che il Mezzogiorno d'Italia subisce ormai da secoli, senza contare l'esigenza prettamente estetica di una Unità non certamente voluta dal popolo, ma forzatamente e unilateralmente calata dall'alto??
Danilo Nicolosi

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Giovanni Di Stefano (MPA): Comizio a Grazzanise per le Europee


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Giovanni Di Stefano