Ogni giorno ci si presenta davanti a gli occhi una realtà malata, una società forviata dai modelli comportamentali poco edificanti dei tronisti di turno. Abbiamo tutti delle responsabilità, anche chi non partecipa a questa distruzione intellettuale, abbiamo la responsabilità di dare l’alternativa a tutto questo. Certo sarebbe facile dire un semplice “ ma che mi importa”,però quando si ha la sensazione che qualcosa da troppo tempo non sta andando bene non importarsene non diviene più una scelta di comodo a una scontata rassegnazione. Serve una generazione sveglia e che decida di non subire, serve una grande riscoperta dei valori, i valori veri non quelli da soap che vengono dissertati con maestria dai tanti omuncoli da avanspettacolo. Ma la società non è malata solo per questo aspetto, mancano tanti servizi per le nuove generazioni. I servizi essenziali, per l’amor di Dio, non mancano . . . mancano invece i servizi per lo sviluppo e la formazione. L’Università in primis, qui in Sicilia sarebbe bello scoprire come ma noi studenti ci rendiamo conto che tanti colleghi vanno in altri Atenei e invece i Baroni sostengono che gli studenti iniziano e concludono il loro ciclo universitario senza trasferimenti. Sarebbe bello scoprire come mai in una città come Palermo non esistono in pratica spot gratuiti per la connessione ad internet senza fili.. e poi saremmo “La Città Più Cool”?? Beh! Sarebbe bello scoprire come mai a Bruxelles sanno esattamente a che ora passa un autobus e qui invece sappiamo certamente che non passerà! Questi sono esempi sciocchi presi a caso di una società che pretende un miglioramento. Il miglioramento possiamo attuarlo divenendo uno stimolo per i nostri coetanei e anche per chi più grande di noi si dovrebbe trovare nella posizione del fare e non del guardare. Iniziamo a parlare di progettualità realizzando grandi iniziative. Serve quindi la partecipazione di tutti i giovani alla grande maratona, metaforica, del cambiamento. Insieme possiamo farcela!.
Giovanni Di Stefano
Giovanni Di Stefano